Il prossimo 5 maggio il mondo commemorerà il bicentenario della morte di Napoleone e la nostra rubrica non poteva esimersi dal riportare qualche curiosità legata ad uno dei personaggi storici più famosi di tutti i tempi.
Cominciamo dalle origini, più italiane che francesi: i Buonaparte erano di nobili origini toscane. Si erano trasferiti in Corsica, allora genovese, nel XVI secolo. Il padre Carlo Maria, avvocato, di cognome faceva Buonaparte e fu lo stesso Napoleone, che in casa parlava italiano, a cambiarlo nel 1796 in “Bonaparte” per meglio adattarlo alla lingua francese.
Quanto all’aspetto fisico, sappiamo bene che Napoleone è sempre stato considerato di statura bassa, ma in realtà la sua altezza raggiungeva il metro e 68 cm, del tutto ragguardevole rispetto alla media del periodo, che lui superava di almeno 3 cm. Pare quindi che le maldicenze siano da attribuire esclusivamente agli inglesi per sminuirne la fama…
Molti dipinti ritraggono l’imperatore con la mano infilata nel proprio panciotto. Una delle spiegazioni più frequenti assocerebbe il gesto ai suoi disturbi gastrici ricorrenti. In realtà tale posa era molto diffusa nei ritratti maschili dell’epoca.
Tra le cattive abitudini di Napoleone, spicca quella di pizzicare gli amici sulle guance e sulla punta delle orecchie, o, ancora peggio, le signore sul naso e i bambini sul mento. Ma sappiamo che era anche un sentimentale! Sono note le sue poesie d’amore, forse un po’ meno le sue doti di romanziere: nel 1795 scrisse un romanzo romantico chiamato “Clisson et Eugenie” che tuttavia rimase inedito fino al 1920.
Fu proprio il Bonaparte a favorire l’invenzione del cibo in scatola nel 1810. Indisse un concorso per creare un sistema adatto a conservare gli alimenti da portare nelle campagne militari. Il vincitore del premio di ben 12 mila franchi fu il cuoco François Appert, il quale pensò di sigillare il cibo in una scatoletta, dopo averlo riscaldato a temperatura elevata e avere eliminato l’aria.
Sfatiamo anche il mito del furto della Gioconda. Gli storici sostengono che il dipinto si trovasse in Francia dal 1517, dove lo aveva portato lo stesso Leonardo. In seguito il quadro fu acquistato molto probabilmente dal Re Francesco I: Napoleone, grande appassionato d’arte nel 1800 si limitò ad appenderlo nelle stanze della moglie Josephine e, successivamente, la Monna Lisa entrò a far parte della collezione permanente del Louvre (che all’epoca si chiamava Museo Napoleone).
Appassionato d’arte e di cultura, nel 1802 Napoleone creò i licei statali, scuole impegnative e riservate ai giovani di buona famiglia o di eccezionale talento. I licei napoleonici erano finanziati col denaro pubblico e i docenti erano dipendenti dello Stato.
E’ nota inoltre la sua passione per i cavalli, pare che la sua scuderia personale ne comprendesse almeno una sessantina! Ma il cavallo arabo Marengo fu indubbiamente il suo prediletto. Era velocissimo, visse tra il 1793 e il 1831 e fu al fianco dell’imperatore durante le sue battaglie più importanti, restando ferito per ben otto volte. Napoleone decise di chiamarlo così in onore della Battaglia di Marengo, vinta dai francesi. Purtroppo in occasione della sconfitta di Waterloo il destriero venne catturato dagli inglesi e riportato in patria come bottino di guerra. Oggi il suo scheletro è conservato al National Army Museum di Londra.
Ci avviamo alla conclusione di questo raccolta di curiosi aneddoti, introducendo il “materasso” di Napoleone. A Dego (SV), in Valbormida, c’è un’enorme roccia che porta questo nome. Si dice che l’imperatore vi si adagiasse per riposarsi durante la campagna del 1796.
Ma le curiosità bonapartiane superano addirittura Napoleone stesso, se pensiamo che, nel 1908, suo nipote Carlo Bonaparte fondò l’FBI negli Stati Uniti!
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2 Comments
Quante curiosità! Complimenti, l’articolo è molto interessante!
Grazie Katia!